Tredici storie per tredici epitaffi
Antologia personale
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- Data uscita
- Aprile 2005
- Copie disponibili
- nessuna
- Rilegatura
- brossura
- Tempi medi di preparazione prima della spedizione
- 2 giorni
- Venduto da
- Bazaar del Fantastico
bazaar@delosstore.it
- Autore
- William T. Vollmann
- Collana
- Collezione Immaginario
Fanucci 2005 - Reparto
- Mainstream
- Genere
- Narrativa
Tredici storie per tredici epitaffi è una raccolta di racconti e brevi riflessioni sulla morte, nei quali, come sempre accade nelle opere di Vollmann, il confine tra fantasia e dati reali è tenue e indistinto. Le figure di prostitute, skinhead e sbandati sono rivissute e sottoposte a un selvaggio gioco letterario, quasi pirotecnico.
Tra un raccontro e l'altro sono inseriti brevi e crudi epitaffi per persone, animali (tra cui un feroce giaguaro ucciso dai cacciatori nella giungla del Belize) e perfino oggetti, come quello che chiude il libro, dedicato al volume stesso.
Vollmann ci presenta qui una galleria di personaggi - vagabondi, artisti, imbroglioni, prostitute tailandesi, tossici, dottori, gangster, fannulloni - sospesa tra reportage e autobiografia, visionarietà e romanticismo. Un grande mosaico in cui domina la relazione tra la scrittura, la memoria e la morte, intesa soprattutto come sparizione irrecuperabile dell'innocenza, degli ideali, della cultura, della curiosità.
Così gli epitaffi non sono il punto di arrivo, ma l'avvio di un'esperienza della vita che nulla teme, e in cui tutto, il dolore e la paura, la violenza e il cinismo, la bellezza piú incontenibile e l'amore piú sfuggente, si fa ardente speranza di felicità.
Tra un raccontro e l'altro sono inseriti brevi e crudi epitaffi per persone, animali (tra cui un feroce giaguaro ucciso dai cacciatori nella giungla del Belize) e perfino oggetti, come quello che chiude il libro, dedicato al volume stesso.
Vollmann ci presenta qui una galleria di personaggi - vagabondi, artisti, imbroglioni, prostitute tailandesi, tossici, dottori, gangster, fannulloni - sospesa tra reportage e autobiografia, visionarietà e romanticismo. Un grande mosaico in cui domina la relazione tra la scrittura, la memoria e la morte, intesa soprattutto come sparizione irrecuperabile dell'innocenza, degli ideali, della cultura, della curiosità.
Così gli epitaffi non sono il punto di arrivo, ma l'avvio di un'esperienza della vita che nulla teme, e in cui tutto, il dolore e la paura, la violenza e il cinismo, la bellezza piú incontenibile e l'amore piú sfuggente, si fa ardente speranza di felicità.