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Uragano

Romanzo


Data uscita
Febbraio 2008
Copie disponibili
ampia disponibilità
Formato
12 cm x 19 cm (16°)
Pagine
144
Venduto da
Delos Digital srl
Autore
Giovanni Buzi
Collana
Atlantide n. 2
Delos Books - ISBN: 9788895724058
Genere
Narrativa

Storia di un apprendista schiavo

Questo romanzo, ambientato a Bruxelles nella prima parte e nel Messico nella seconda, racconta la storia d’un ragazzo di 22 anni che si getta, volontariamente, nel mondo del sado-maso gay. Obbedisce a una forza che sente crescere in lui e alla quale non sa dare nome. Una forza potente che lo spinge a cercare un Master ed essere un oggetto nelle sue mani. Su una chat troverà un tipo che si presenta come un vero Dominatore. Passerà tempo prima dell’incontro, ma l’incontro ci sarà. L’apprendista schiavo dovrà riempire una “Scheda di valutazione”, poi firmare un “Contratto di schiavitù”, entrambi sono “veri” documenti, in quanto si tratta di materiale che
l’autore ha dovuto, non facilmente, procurarsi.
Documenti che sono stati soltanto leggermente modificati ai fini della finzione letteraria.
Il rapporto schiavo-padrone andrà avanti con vari colpi di scena in cui di volta in volta saranno presentati discoteche, locali notturni hard, mercati di schiavi con i vari personaggi che vi ruotano intorno.
Questo romanzo non è stato scritto per attirare l’attenzione dei soli “addetti ai lavori”, vale a dire un certo pubblico gay, ma il pubblico più ampio. Dal rapporto schiavo-padrone si passa a un rapporto forte, viscerale, fra due individui, fino al momento in cui Alex, il protagonista, troverà il suo “Vero Master”, un’entità dalla potenza difficilmente prevedibile.

«Che felicità camminare verso il tuo Master, il tuo Master che t’aspetta!
Non sei più un atomo perso nell’universo, sei lo stesso granello di polvere ma attirato da una potente calamita, guidato da una forza. Appartenevo al mio Master, ne ero cosciente. Ero completamente in suo potere. Sentivo quell’uomo padrone del mio corpo e della mia mente. Avevo una sola voglia: essere un oggetto nelle sue mani.» Giovanni Buzi