SOCIOLOGIA

Saggistica

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Quali sono i requisiti di un buon manuale di sociologia? Deve essere un testo scarno che presenta gli argomenti chiave e lascia al docente il compito di ampliarli e approfondirli con materiale antologico ed empirico, oppure un'opera di ampio respiro, densa di dati, esempi e discussioni? E' preferibile che sia 'orientato' secondo un approccio teorico specifico (funzionalista o del conflitto), oppure che tenti la via dell'eclettismo? Deve rifarsi ad una prospettiva macrosociologica o microsociologica, oppure tentare un'integrazione di entrambe? I criteri fondamentali ai quali il testo di Robertson risponde sono molteplici. Lo spettro degli argomenti è esauriente, i temi nodali della stratificazione e della disugualianza sociale, posti in primo piano, attraverso tutto il corso dell'opera, mentre i capitoli sulla sessualità umana e sulla scienza come istituzione, inconsueti rispetto ad altri manuali, allargano l'orizzonte della disciplina. Lo stile espositivo e fluente e sempre attento a destare l'interesse del lettore, serrata la continuità tra un capitolo e l'altro. Il riferimento costante all'approccio funzionalista e a quello del conflitto funge da filo conduttore e mette in evidenza il carattere problematico degli argomenti micro e macrosocialogici. Nel presentare una vasta messe di ricerche e studi, Robertson non si limita a riferire i risultati e le conclusioni principali, ma individua i nuovi problemi che da essi scaturiscono.
A tutto ciò si aggiunge l'ampio lavoro di adattamento del testo originale alla situazione italiana, condotto mediante numerose carrellate sullo scanario del nostro paese. Tutti gli argomenti trattati vengono ricondotti sul terreno del contesto italiano con un opportuno corredo di dati empirici ed un'esposizione dei problemi che essi sollevano e dei dibattiti in corso.