Mondo senza Sonno - Galassia n. 138 -
Romanzo- Data uscita
- Aprile 2024
- Condizioni
- Copie disponibili
- solo una copia
- Venduto da
- BCLibri
bclibri@delosstore.it
- Autore
- Diane Gillon e Meir Gillon
- Collana
- Galassia n. 138
La Tribuna 1971 - Genere
- Fantascienza
PRIMA EDIZIONE - Da non confondere con IL MONDO SENZA SONNO di Sternberg -
MONDO SENZA SONNO
L’Inghilterra, patria di Fielding e di De Foe, è stata in ogni tempo feconda di cosiddetti narratori borghesi, cioé di quegli scrittori che volgevano la loro attenzione agli aspetti caratteristici di una certa classe sociale — la più importante, in quel paese — situata a mezza strada fra i due estremi. Anche l’unica rivoluzione della loro storia, quella capeggiata da Cromwell, è stata in un certo senso una rivoluzione borghese. E dramma borghese possiamo benissimo definire questo romanzo di Diane e Meir Gillon. È la storia raccontata dai due diversi punti di vista, di una coppia inglese all’avvento di quella che si preannuncia come la più importante scoperta della scienza umana. La Svegliarina, ovvero la droga che distrugge il sonno, permettendo a tutti di sfruttare completamente le ventiquattro ore di ogni giorno di vita. Peter e Francesca Gregory sono felici nel loro mondo ormai del tutto automatizzato e privo di problemi; la vita scorre serena, e perfino i caratteri dei cittadini sono studiati e riportati su un apposito grafico dal quale nessuno si può discostare. Ma ecco profilarsi all’orizzonte la Svegliarina, e la tentazione insinuarsi in seno alla famiglia. Il mondo intero sembra conquistato dalle infinite possibilità che essa offre, e lentamente la vita di tutti i giorni si trasforma, diventa un incessante carosello che non concede un attimo di sosta. Come opporsi al giudizio degli amici, dei colleghi, dell’umanità stessa? L’uomo solo non è più nulla nella gigantesca trottola che fa girare tutti gli abitanti della Terra e si trova a dover scegliere fra il passato e il futuro, anche se si tratta di un passato che gli ha dato tutto, dalla moglie alle cose più minute. Il romanzo non scivola mai nella tragedia, neppure nei suoi rari momenti duri, e questo ci aiuta ancora di più ad affezionarci alla piccola coppia di coniugi inglesi travolti dalla bufera. In fondo, è una storia d’amore. Un amore contrastato e battagliero, ricco di spunti felici e di momenti che mettono a dura prova la fedeltà di Peter e Francesca, ma sempre pervaso da una sottile acquiescenza. Peter non è un uomo eccezionale, e il suo romanzo sarà ben lontano dall’essere un capolavoro; Francesca è una donna fragile, bisognosa di protezione, la moglie adatta per Peter. Insieme formano una coppia molto comune e perfettamente inquadrata nel loro tempo. Tempo che, dobbiamo ammetterlo, a parte alcuni nuovi gadget tecnologici e certe particolarità dell’ambientazione, si rivela molto simile al nostro. Se concediamo all’umanità altri venti o trenta anni dì pace, non ci troveremo in un mondo molto diverso da quello in cui vivono i coniugi Gregory. E di questo approfittano i coniugi Gillon per lanciare alcune frecciate precise alle più caratteristiche istituzioni britanniche. La famiglia reale, il parlamento, l’intero mondo burocratico e amministrativo si salvano a stento. Un’unica cosa ci ha lasciati indecisi: che fine avrà fatto il dottor Boulton?
L’Inghilterra, patria di Fielding e di De Foe, è stata in ogni tempo feconda di cosiddetti narratori borghesi, cioé di quegli scrittori che volgevano la loro attenzione agli aspetti caratteristici di una certa classe sociale — la più importante, in quel paese — situata a mezza strada fra i due estremi. Anche l’unica rivoluzione della loro storia, quella capeggiata da Cromwell, è stata in un certo senso una rivoluzione borghese. E dramma borghese possiamo benissimo definire questo romanzo di Diane e Meir Gillon. È la storia raccontata dai due diversi punti di vista, di una coppia inglese all’avvento di quella che si preannuncia come la più importante scoperta della scienza umana. La Svegliarina, ovvero la droga che distrugge il sonno, permettendo a tutti di sfruttare completamente le ventiquattro ore di ogni giorno di vita. Peter e Francesca Gregory sono felici nel loro mondo ormai del tutto automatizzato e privo di problemi; la vita scorre serena, e perfino i caratteri dei cittadini sono studiati e riportati su un apposito grafico dal quale nessuno si può discostare. Ma ecco profilarsi all’orizzonte la Svegliarina, e la tentazione insinuarsi in seno alla famiglia. Il mondo intero sembra conquistato dalle infinite possibilità che essa offre, e lentamente la vita di tutti i giorni si trasforma, diventa un incessante carosello che non concede un attimo di sosta. Come opporsi al giudizio degli amici, dei colleghi, dell’umanità stessa? L’uomo solo non è più nulla nella gigantesca trottola che fa girare tutti gli abitanti della Terra e si trova a dover scegliere fra il passato e il futuro, anche se si tratta di un passato che gli ha dato tutto, dalla moglie alle cose più minute. Il romanzo non scivola mai nella tragedia, neppure nei suoi rari momenti duri, e questo ci aiuta ancora di più ad affezionarci alla piccola coppia di coniugi inglesi travolti dalla bufera. In fondo, è una storia d’amore. Un amore contrastato e battagliero, ricco di spunti felici e di momenti che mettono a dura prova la fedeltà di Peter e Francesca, ma sempre pervaso da una sottile acquiescenza. Peter non è un uomo eccezionale, e il suo romanzo sarà ben lontano dall’essere un capolavoro; Francesca è una donna fragile, bisognosa di protezione, la moglie adatta per Peter. Insieme formano una coppia molto comune e perfettamente inquadrata nel loro tempo. Tempo che, dobbiamo ammetterlo, a parte alcuni nuovi gadget tecnologici e certe particolarità dell’ambientazione, si rivela molto simile al nostro. Se concediamo all’umanità altri venti o trenta anni dì pace, non ci troveremo in un mondo molto diverso da quello in cui vivono i coniugi Gregory. E di questo approfittano i coniugi Gillon per lanciare alcune frecciate precise alle più caratteristiche istituzioni britanniche. La famiglia reale, il parlamento, l’intero mondo burocratico e amministrativo si salvano a stento. Un’unica cosa ci ha lasciati indecisi: che fine avrà fatto il dottor Boulton?