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Utopia Selvaggia - collana I Coralli

Romanzo


Data uscita
Agosto 2021
Condizioni
 
very fine legenda
Copie disponibili
solo una copia
Venduto da
BCLibri
bclibri@delosstore.it
Autore
Darcy Ribeiro
Collana
I Coralli
Einaudi 1987
Genere
Fantascienza

Nel cuore della giungla amazzonica nasce una Utopia fantastica e scandalosa

PRIMA ED UNICA EDIZIONE - BROSSURA C/SOVRACOP. - RARO - Titolo citato nel Catalogo Vegetti -

Il negro Pitum, detto anche Orecchione, vive una storia fantastica. Un gìorno, mentre con il suo vero nome, Gasparino Carvalhal, tenente dell’Esercito, combatte alla frontiera con la Guiana, viene inghiottito da un banco di nebbia e fatto prigioniero dalle Amazzoni, donne guerriere e rivoluzionarie che rifiutano il giogo maschile, e che lo tengono presso di loro con l’incarico di fornicatore e procreatore ufficiale e unico. Finché se ne stancano e lo ributtano al di là della nebbia, in un villaggio indio dove, assieme a due suore missionarie, scambia menzogneri o fantasiosi ricordi della civiltà da cui provengono, coinvolgendo nel dibattito il capo del villaggio, lo stregone e quindi, con un improvviso excursus, un immaginario - ma non tanto — imperatore assoluto. Costui porta come contributo un suo fantasioso — ma non tanto — organigramma d’una società governata dalle multinazionali. E Pitum, le suore, gli indios, il mondo della foresta; reagiranno aggrappandosi, appunto, ad un’utopia selvaggia.
Dice Darcy Ribeiro: «Il significato dell’utopia selvaggia è la riflessione più profonda che potessi fare sulla nostra identità, sul nostro sangue, chi siamo noi se non siamo indios né europei? Siamò una terza cosa. Questa la perplessità di Bolfvar che cercava se stesso. E più tardi di Mario de Andrade, di Oswald de Andrade. Cosf suppongo che Utopia selvaggia sia una riflessione basata sulla rilettura di tanti testi. Una riflessione e una rivalutazione del nostro sapere. Una lettura delle mie letture. Una ricostruzione, parodica, di quello che chiamiamo cultura. Con una buona dose di ironia, prendendo un po’ in giro l’antropologia, i teologi, il marxismo. Con lo stile del carnevale, di quello che è il carnevale come dramma umano ».