Futuro Anteriore
Romanzo- Data uscita
- Luglio 2022
- Condizioni
- Copie disponibili
- solo una copia
- Venduto da
- BCLibri
bclibri@delosstore.it
- Autore
- Massimo Griffo
- Collana
- Narrativa Rusconi
Rusconi 1980 - Genere
- Fantascienza
PRIMA ED UNICA EDIZIONE - Brossura C/Alette - ASSAI RARO - Presentazione di Geno Pampaloni
Fantasia e saggezza, in un romanzo che - con Cristo e Lenin, Stalin e Maria Antonietta, Amleto e Richard Turtle, la gatta Thanatos e la canarina Bios come protagonisti - mette in scena, ammiccando ora a Bunuel e ora a Brecht, ora a Pirandello e ora a Girardoux, la catastrofe della storia e l'utopia della salvezza.
È così raro incontrare uno scrittore nuovo, non gregario, non allineato nel culto inconsapevole della ripetizione, e al tempo stesso non velleitario, che non voglio nascondere il mio buonumore nel presentare questo romanzo di Massimo Griffo. È un romanzo sorretto da una cultura variegata; deve molto, nei fulminei travestimenti dei personaggi entro lo sceneggiato della storia, a Bunuel; deve anche qualcosa (come evidenzia la ballata finale) a Brecht; ed altro ad altri; in certo senso, e secondo il linguaggio corrente, potrebbe dirsi un metaromanzo. E tuttavia non è assolutamente un libro sperimentale. La sua fondamentale qualità narrativa è la solidità; la fantasia che si sbriglia in queste pagine è alimentata dalla saggezza. Anche l'irrazionale più fondo, il più capriccioso e il più buio (esso ci dice), non possiamo misurarlo se non con la ragione. L'originalità è questa: anziché scrivere, come forse egli stesso intendeva, un romanzo-saggio, il Griffo è riuscito a scrivere un libro ove romanzo e saggio si scambiano di continuo di vesti e di ruolo, come certi attori che a sere alternate recitano nella parte di Otello e in quella di Jago.
Il tema dominante è questo: l'uomo è condannato alla memoria. Il luogo ove questo processo continuamente si celebra è la storia: « il futuro è un presente che si annoda sopra se stesso »: « il tempo è uno solo ». Questo tema si scandisce in due momenti narrativi distinti. Nel primo, ove compaiono come protagonisti Cristo e Lenin, il georgiano Stalin dai baffi neri, e, in un lungo intermezzo, Amleto e Polonio, si fa il consuntivo delle delusioni della storia: proprio chi vuol salvarsi sarà dannato. Nel secondo la storia è vista come un carosello senza fine specchiato nei frammenti di uno specchio infranto, che rimandano immagini ricorrenti, intercambiabili, rigorosamente caotiche. Chi se ne rende conto (il molteplice "io" dalle mille identità) è condannato e assolto contemporaneamente: lo stato d'assedio è permanente, la fucileria crepita nelle strade, l'Apocalisse è già cominciata. Ma (attenzione!) neanche l'Apocalisse finirà mai; la catastrofe, come l'utopia della salvezza, è un segnale, non un evento: « il mondo conosce da solo i suoi problemi e li risolve, o non li risolve, da sé medesimo, per vie traverse ed oscure che vengono conosciute soltanto dopo i risultati ».
La interpretazione di ciò (e di tutto il romanzo) è duplice: o l'amara fiducia nella assoluta laicità della storia, la cui logica e la cui salvezza si trovano nelle figure del suo stesso accadere; o una oscura e ancora più amara speranza, per cui, rovesciando la parola di Pascal, proprio perché l'ha trovato, l'uomo è condannato a cercare Dio sino alla fine del tempo. Non sono molti i romanzi che riescono come questo (con dignità e qua e là con splendore) a reggere sino alla fine simili interrogativi.
Geno Pampaloni
L'autore
Massimo Griffo è nato a Palermo l'8 aprile 1932. Nella sua infanzia, trascorsa a Roma, Sicilia, Milano, alle voci di Lewis Carroll, Stevenson, Swift, che rimarranno i suoi modelli più amati, si sovrappongono quelle vive e domestiche dei grandi protagonisti dell'antifascismo attivo, gli "zii" di famiglia (Ugo La Malfa il più assiduo). Laureato in legge, dirigente d'industrie chimiche, reprime, finché gli riesce, la vocazione alle lettere che negli anni giovanili gli era valsa l'amicizia di De Robertis, poi comincia a collaborare alla rivista letteraria « Il Caffè ». Futuro Anteriore è il primo romanzo che pubblica. È sposato, ha una figlia, vive a Firenze dove fa l'antiquario.