Dolcissimo -
Romanzo
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- Data uscita
- Agosto 2021
- Condizioni
- near mint legenda
Nella quarta di copertina una serie di piccoli buchi formano la lettera D. - Copie disponibili
- solo una copia
- Venduto da
- BCLibri
bclibri@delosstore.it
- Autore
- Giuseppe Bonaviri
- Collana
- La Scala
Rizzoli 1978 - Genere
- Fantascienza, Fantasy
Una immaginifica discesa agli inferi posti nel sottosuolo della città di Zebulonia-Mineo - Titolo citato in Catalogo Vegetti - Prima edizione - EDIZIONE FUORI CATALOGO NELLE LIBRERIE
Giuseppe Bonaviri, narratore e poeta, è nato a Mineo, in provincia di Catania, nel 1925 e si è spento a Frosinone, dove da lungo tempo risiedeva, nel marzo del 2009.Scrittore fortemente legato alle sue radici, medico cardiologo, e’ stato più volte presente nella rosa dei candidati al Premio Nobel per la Letteratura.
Consacrato al successo letterario dal forte apprezzamento espresso da Elio Vittorini per il suo romanzo d’esordio, Il sarto della strada lunga (1954), Bonaviri abbandonò subito dopo gli stilemi neorealistici per orientarsi verso una scrittura fantastica e immaginifica nella quale molta critica ha voluto ravvisare suggestioni dettate dalla lettura di Italo Calvino.
Una Sicilia mitica e magica, abitata da una natura imponente, sulla quale troneggia spesso il ricordo dell’insediamento preistorico che ancora sorge nei dintorni di Mineo, è il vero protagonista dell’opera di Bonaviri, in particolare della trilogia composta da La divina foresta (1969), Notti sull’altura (1971) e L’isola amorosa (1973), uno spaccato del mondo siciliano, greco e saraceno animato da presenze oniriche, a volte inquietanti.
Ma l’opera emblematica di tutta l’esperienza letteraria di questo singolare scrittore è Dolcissimo(1978), il racconto di una immaginifica discesa agli inferi posti nel sottosuolo della città di Zebulonia-Mineo.
Tra le altre opere di Giuseppe Bonaviri:Il fiume di Pietra, 1964 Novelle Saracene, 1980 I romanzi:L’incominciamento, 1983Dormisveglia, 1988 Ghigo, 1990Il vicolo blu, 2003 Le raccolte di versi:O corpo sospiroso, 1982 L’asprura, 1986 I cavalli lunari, 2004.
E’ stata pubblicata nel 2006 l’Autobiografia in do minore, mentre l’anno successivo lo scrittore si è raccontato nel documentario Bonaviri ritratto, di Massimiliano Perrotta.
Le pietre miliari di ognuno
Vivendo noi in un secolo complesso e ricco di visioni scientifiche, secondo me è necessario usare le termionologie scientifiche anche a livello letterario.
Con inchiostro fatto da me
Nel 1950 non si trovava nemmeno l'inchiostro e lo facevamo da noi, con il blu di metilene.
Consacrato al successo letterario dal forte apprezzamento espresso da Elio Vittorini per il suo romanzo d’esordio, Il sarto della strada lunga (1954), Bonaviri abbandonò subito dopo gli stilemi neorealistici per orientarsi verso una scrittura fantastica e immaginifica nella quale molta critica ha voluto ravvisare suggestioni dettate dalla lettura di Italo Calvino.
Una Sicilia mitica e magica, abitata da una natura imponente, sulla quale troneggia spesso il ricordo dell’insediamento preistorico che ancora sorge nei dintorni di Mineo, è il vero protagonista dell’opera di Bonaviri, in particolare della trilogia composta da La divina foresta (1969), Notti sull’altura (1971) e L’isola amorosa (1973), uno spaccato del mondo siciliano, greco e saraceno animato da presenze oniriche, a volte inquietanti.
Ma l’opera emblematica di tutta l’esperienza letteraria di questo singolare scrittore è Dolcissimo(1978), il racconto di una immaginifica discesa agli inferi posti nel sottosuolo della città di Zebulonia-Mineo.
Tra le altre opere di Giuseppe Bonaviri:Il fiume di Pietra, 1964 Novelle Saracene, 1980 I romanzi:L’incominciamento, 1983Dormisveglia, 1988 Ghigo, 1990Il vicolo blu, 2003 Le raccolte di versi:O corpo sospiroso, 1982 L’asprura, 1986 I cavalli lunari, 2004.
E’ stata pubblicata nel 2006 l’Autobiografia in do minore, mentre l’anno successivo lo scrittore si è raccontato nel documentario Bonaviri ritratto, di Massimiliano Perrotta.
Le pietre miliari di ognuno
Vivendo noi in un secolo complesso e ricco di visioni scientifiche, secondo me è necessario usare le termionologie scientifiche anche a livello letterario.
Con inchiostro fatto da me
Nel 1950 non si trovava nemmeno l'inchiostro e lo facevamo da noi, con il blu di metilene.