Cervello + Il Sepolto vivo + La Forca e il Sipario - collana La Biblioteca del Brivido
Romanzo- Data uscita
- Ottobre 2024
- Condizioni
- Copie disponibili
- solo una copia
- Venduto da
- BCLibri
bclibri@delosstore.it
- Autore
- Peter Cook, Robin + Highsmith, P. + Dickinson
- Collana
- La Biblioteca del Brivido
Fabbri editori 1995 - Genere
- Horror
Cartonati
Volumi NEAR MINT - TRE libri a soli 7,00 euro (singolarmente euro 4,00 cad.) La quarta: Martin Philips, aiuto primario di neuroradiologia, è un brillante medico in carriera che suo malgrado si ritrova coinvolto in un torbido affare. Alcune giovani pazienti infatti muoiono misteriosamente, i loro corpi spariscono senza lasciare traccia. Martin insospettito indaga, e scopre che dietro alle sparizioni c’è un’organizzazione federale che finanzia una ricerca scientifica su cavie umane... Cervello, scritto da Robin Cook che oltre ad essere uno scrittore è anche laureato in medicina e chirurgia, è un piacevole thriller ospedaliero,
TRAMASullo sfondo di una colossale truffa concepita e attuata nel mondo del collezionismo d’arte si fronteggiano due uomini: Tom, un irriverente uomo di mondo, sempre pronto a ideare nuove strategie per arricchirsi, e Bernard, un pittore votato alla coscienza tragica della propria debolezza, che accetta la parte di esecutore della truffa e dipinge alcuni falsi quadri d’autore. La scoperta casuale dell’inganno dà il via non solo agli ineluttabili scenari del crimine, ma anche al confronto sul filo del rasoio di due caratteri e atteggiamenti opposti: l’amoralità machiavellica di Tom e gli scrupoli ritardatari di Bernard, la determinazione naturale dell’uno e la paura dell’altro che si trasforma in un ansioso viaggio verso la morte.
La stessa struttura narrativa usata da Dickinson è quanto di più lontano dal tradizionale apparato della scrittura di genere; e anzi l’autore sembra fare di tutto per avvalorare l’impressione, in chi legge, che ci si trovi di fronte a un’opera di letteratura mainstream. Come in questo La forca e il sipario, costruito con grande abilità e cura dei particolari: un lavoro di straordinario spessore psicologico che mette in scena (è proprio il caso di dirlo!) un personaggio problematico estremamente originale e interessante, Andrew Wragge. Andrew è un attore; un attore nato. Recita spontaneamente nel palcoscenico e nella vita con grande facilità e concentrazione. Riesce a cambiare ruolo e registro con perfetta consapevolezza e autorità. Una qualità che ha maturato fin da piccolo e che si è andata sempre più raffinando, attraverso gli anni bui e duri della seconda guerra mondiale, fino a fame una maschera di cinismo ed egoismo al massimo livello. Al punto da rinnegare gli affetti: si veda la sua reazione fredda e controllata, persino innaturale, di fronte alla morte della madre, sotto il bombardamento di Londra. Ma non si creda Andrew arrivista con carenze affettive: rinnega anche la ricchezza, la possibilità concreta, offertagli dal vecchio zio Arnold, di ereditare le proprietà immobiliari dell’altro ramo della famiglia Wragge.
TRAMASullo sfondo di una colossale truffa concepita e attuata nel mondo del collezionismo d’arte si fronteggiano due uomini: Tom, un irriverente uomo di mondo, sempre pronto a ideare nuove strategie per arricchirsi, e Bernard, un pittore votato alla coscienza tragica della propria debolezza, che accetta la parte di esecutore della truffa e dipinge alcuni falsi quadri d’autore. La scoperta casuale dell’inganno dà il via non solo agli ineluttabili scenari del crimine, ma anche al confronto sul filo del rasoio di due caratteri e atteggiamenti opposti: l’amoralità machiavellica di Tom e gli scrupoli ritardatari di Bernard, la determinazione naturale dell’uno e la paura dell’altro che si trasforma in un ansioso viaggio verso la morte.
La stessa struttura narrativa usata da Dickinson è quanto di più lontano dal tradizionale apparato della scrittura di genere; e anzi l’autore sembra fare di tutto per avvalorare l’impressione, in chi legge, che ci si trovi di fronte a un’opera di letteratura mainstream. Come in questo La forca e il sipario, costruito con grande abilità e cura dei particolari: un lavoro di straordinario spessore psicologico che mette in scena (è proprio il caso di dirlo!) un personaggio problematico estremamente originale e interessante, Andrew Wragge. Andrew è un attore; un attore nato. Recita spontaneamente nel palcoscenico e nella vita con grande facilità e concentrazione. Riesce a cambiare ruolo e registro con perfetta consapevolezza e autorità. Una qualità che ha maturato fin da piccolo e che si è andata sempre più raffinando, attraverso gli anni bui e duri della seconda guerra mondiale, fino a fame una maschera di cinismo ed egoismo al massimo livello. Al punto da rinnegare gli affetti: si veda la sua reazione fredda e controllata, persino innaturale, di fronte alla morte della madre, sotto il bombardamento di Londra. Ma non si creda Andrew arrivista con carenze affettive: rinnega anche la ricchezza, la possibilità concreta, offertagli dal vecchio zio Arnold, di ereditare le proprietà immobiliari dell’altro ramo della famiglia Wragge.
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