L'Anello di Ghiaccio
Romanzo- Data uscita
- Maggio 2022
- Condizioni
- Copie disponibili
- solo una copia
- Venduto da
- BCLibri
bclibri@delosstore.it
- Autore
- Avram Davidson
- Collana
- I marlin
Tropea 1994 - Genere
- Fantascienza, Thriller
PRIMA EDIZIONE - Ril. con sovrac.-Non Citato in Catalogo Vegetti, ma contenente sicuramente connotazioni Fantascientifiche - V. Dettaglio
La tranquilla routine del professor Lazenby, scienziato di Oxford, viene sconvolta quando un anonimo messaggio in codice giunge sulla scrivania del suo ufficio. È stato spedito da un ex gulag nella tundra siberiana, ora inaccessibile avamposto della scienza russa, dove un'equipe di ricercatori conduce esperimenti sull'ibernazione. Dietro enigmatiche sequenze numeriche e citazioni bibliche, si cela una disperata richiesta d'aiuto: un uomo dovrà affrontare i ghiacci del Nord per comunicare al mondo un'inquietante scoperta che potrebbe cambiare le sorti dell'intera umanità, un segreto che non si può e non si vuole più tacere. Sarà Johnny Porter ad accettare la sfida. Studioso di origine pellerossa e grande conoscitore delle popolazioni siberiane, miscela di cinismo, genialità ed erudizione, Porter partirà per un viaggio ai confini del mondo e sarà protagonista di un'impresa che lo porterà a confrontarsi con una verità scioccante.
Da: L'Indice
Definire "giallo" questo thriller che intreccia, sullo sfondo suggestivo della Siberia, spionaggio e fantascienza, può parere improprio: un paio di cadaveri comunque ci sono (uno, a dire il vero, surgelato da quarantamila anni), e c'è anche una sorta di isolatissimo castello sepolto tra i ghiacci, Acque Scure, da cui provengono a uno scienziato inglese enigmatici messaggi cifrati, strane richieste d'aiuto composte utilizzando citazioni bibliche. Il castello è in realtà uno dei più segreti avamposti della scienza russa: vi si conducono ricerche sull'ibernazione fin dai tempi di Stalin, che qui viene rappresentato desideroso di raggiungere, proprio attraverso l'ibernazione, una potenziale immortalità. Ma alcuni casuali rinvenimenti, seguiti da scoperte imprevedibili, hanno trasformato Acque Scure in un luogo in cui forse si annida qualche cosa di mostruoso: scoprirlo spetterà a Corvo, uno studioso canadese di origine pellerossa, che ha il dono di conoscere miti e dialetti delle più sperdute popolazioni siberiane come conosce quelli della sua stessa tribù. Paragonato dall'estensore in delirio del risvolto di copertina a Graham Greene, Le Carré e Crichton, l'autore è in realtà un simpatico emulo di Jules Verne, che non esita a collocare nella sua base siberiana, tra biblioteche e lampadari di cristallo, "splendidi quadri di tutte le epoche, fra cui Gauguin, Picasso, Rembrandt, Mondrian". Ben tornati sul Nautilus, dunque, con qualche aggiornamento su ingegneria genetica e fibre ottiche, e un tocco di sciropposa tenerezza "politically correct" per quei bravi indigeni del Grande Nord (inuit, evenk, ecc.) che, da "Smilla" in poi, a quanto pare, vanno fortissimo tra i giallisti.
Da: L'Indice
Definire "giallo" questo thriller che intreccia, sullo sfondo suggestivo della Siberia, spionaggio e fantascienza, può parere improprio: un paio di cadaveri comunque ci sono (uno, a dire il vero, surgelato da quarantamila anni), e c'è anche una sorta di isolatissimo castello sepolto tra i ghiacci, Acque Scure, da cui provengono a uno scienziato inglese enigmatici messaggi cifrati, strane richieste d'aiuto composte utilizzando citazioni bibliche. Il castello è in realtà uno dei più segreti avamposti della scienza russa: vi si conducono ricerche sull'ibernazione fin dai tempi di Stalin, che qui viene rappresentato desideroso di raggiungere, proprio attraverso l'ibernazione, una potenziale immortalità. Ma alcuni casuali rinvenimenti, seguiti da scoperte imprevedibili, hanno trasformato Acque Scure in un luogo in cui forse si annida qualche cosa di mostruoso: scoprirlo spetterà a Corvo, uno studioso canadese di origine pellerossa, che ha il dono di conoscere miti e dialetti delle più sperdute popolazioni siberiane come conosce quelli della sua stessa tribù. Paragonato dall'estensore in delirio del risvolto di copertina a Graham Greene, Le Carré e Crichton, l'autore è in realtà un simpatico emulo di Jules Verne, che non esita a collocare nella sua base siberiana, tra biblioteche e lampadari di cristallo, "splendidi quadri di tutte le epoche, fra cui Gauguin, Picasso, Rembrandt, Mondrian". Ben tornati sul Nautilus, dunque, con qualche aggiornamento su ingegneria genetica e fibre ottiche, e un tocco di sciropposa tenerezza "politically correct" per quei bravi indigeni del Grande Nord (inuit, evenk, ecc.) che, da "Smilla" in poi, a quanto pare, vanno fortissimo tra i giallisti.