La Leggenda e le Avventure di Thyl Ulenspiegel e di Lamme Goedzak nel paese delle Fiandre.

Romanzo

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no fs - Un ideale poetico tenacemente perseguito attraverso le privazioni e la miseria, l'irrequietezza, la tentazione del suicidio, la rivolta, la morte desolata fanno della vita di Charles De Coster un'esemplare vita romantica. E romantica è l'ispirazione del suo capolavoro, che è la storia di un generoso e coraggioso eroe che si ribella a ogni convenzione, a ogni ipocrisia, a ogni sopruso. Nella tradizione popolare germanica, Ulenspiegel, o meglio Eulenspiegel, era un ragazzaccio discolo e scapestrato che, fug-^ gito dalla casa paterna, condusse fino alla morte una vita errabonda, riuscendo con mille stratagemmi a campare alle spalle del prossimo. I suoi tiri burloni, tramandati oralmente o per iscritto, divertirono parecchie generazioni. De Coster trasportò questo campione della scaltrezza tedesca dal ducato di Brunswick nella terra di Fiandra, lo fece balzare dal XIV al XVI secolo, lo elevò a simbolo del popolo di Fiandra e della sua lunga lotta eroica contro il dispotismo spagnolo; ma diede ai ribelli del secolo XVI sentimenti e atteggiamenti romantici, trasformò i protestanti in liberi pensatori, in fierissimi anticlericali, in campioni del proprio ideale di uomo dell'Ottocento. La leggenda di Ulenspiegel narrata da De Coster è prima di tutto l'epopea del popolo fiammingo, l'Iliade e l'Odissea di una razza; ma è anche il libro di tutti i popoli che lottano per la propria indipendenza. Sul petto di Ulenspiegel non battono soltanto le ceneri di Claes, il buon carbonaio che visse lieto e operoso e morì sul rogo, martire della «libera coscienza», ma le ceneri dei martiri di tutti i tempi, delle vittime di ogni tirannide, di ogni intolleranza. L'anelito libertario che anima questo libro è, come il suo protagonista, immortale.