Avventure Meravigliose ma autentiche del Capitano Corcoran - ED. 1886 !!!
Romanzo- Data uscita
- Agosto 2021
- Condizioni
V. Presentazione E SCANSIONI DEL VOLUME- Copie disponibili
- solo una copia
- Pagine
- 464
- Venduto da
- BCLibri
bclibri@delosstore.it
- Autore
- Alfred Assollant
- Collana
- Treves
Fratelli Treves 1886 - Genere
- Fantascienza
Versione Integrale con 64 incisioni - .V. Scheda completa
Volume rilegato professionalmente, copertina muta ma dorso con titolo in caratteri dorati. Prime e ultime pagine con fioriture. Restanti pagine ingiallite specie sul bordo.
LA QUARTA
Nove anni prima che la regina Vittoria d’Inghilterra venisse proclamata Imperatrice delle Indie (1876), usciva in Francia un libro stravagante che pareva scritto apposta per sfrondare gli allori di quell’impero e svelare al mondo « di che lacrime grondi e di che sangue «. Il libro s’intitolava Avventure meravigliose ma autentiche del capitano Corcoran e ne era autore un ex professore burlone, più famoso per la sua vivacità di narratore. Si chiamava Alfred Assolan ed aveva allora quarant’anni. Era nato (1827) nella regione mineraria della Creuse e aveva frequentato gli studi classici in vista dell’insegnamento universitario. Aveva ottenuto infatti una cattedra di Storia, ma la sua passione preferita erano i viaggi e le esperienze dirette di paesi e di popoli. Fu durante un viaggio in America che egli scoprì la sua vena di scrittore. Infatti, tornato in Francia, egli pubblicò un libro con tre racconti intitolato Scene della vita negli Stati Uniti (1858): il favore con cui i lettori accolsero quei racconti fu tale che Assolant decise di lasciare l’insegnamento per dedicarsi allo scrivere. I suoi romanzi, dal brillante intreccio e dal sapido umorismo, divennero presto popolari. I più noti sono: La morte di Orlando, ovvero fantasia epica (1860), Marcomir, ovvero storia di uno studente (1861) e Franois Buchamor (1874). Quest’ultimo, uscito con il sottotitolo di « Racconti della vecchia Francia », fu considerato il suo libro migliore. Ma non vi è dubbio che il più fortunato rimane il racconto delle gesta leggendarie del capitano Corcoran, divenuto un personaggio fra i più noti della narrativa mondiale. Le ragioni della sua fortuna furono la sottile satira politica e il brio della vicenda. Nel titolo stesso è facile indovinare il tono umoristico del racconto: infatti le avventure narrate sono tanto « meravigliose » che è uno scherzo dirle « autentiche ». Corcoran, aiutato dalla sua inseparabile Luisa, fa impallidire le più rocambolesche avventure del Barone di Munchhausen; il suo interesse scientifico per la ricerca del manoscritto indiano, che lo spinge in oriente, non è altro che un pretesto per dispiegare in una regione esotica la sua fantasia conquistatrice, da novello Napoleone; infine la lotta coloniale degli inglesi gli offre il destro per sfogare il suo malumore contro i tradizionali nemici della Francia. Il libro non mancherà di piacere a tutti i giovani, ma piacerà di più agli adulti, i quali saranno maggiormente in grado di coglierne, sotto la trama dell’avventura, gli insegnamenti morali, spesso paradossali nella forma, ma profondamente umani e validi nel loro significato più autentico.
LA QUARTA
Nove anni prima che la regina Vittoria d’Inghilterra venisse proclamata Imperatrice delle Indie (1876), usciva in Francia un libro stravagante che pareva scritto apposta per sfrondare gli allori di quell’impero e svelare al mondo « di che lacrime grondi e di che sangue «. Il libro s’intitolava Avventure meravigliose ma autentiche del capitano Corcoran e ne era autore un ex professore burlone, più famoso per la sua vivacità di narratore. Si chiamava Alfred Assolan ed aveva allora quarant’anni. Era nato (1827) nella regione mineraria della Creuse e aveva frequentato gli studi classici in vista dell’insegnamento universitario. Aveva ottenuto infatti una cattedra di Storia, ma la sua passione preferita erano i viaggi e le esperienze dirette di paesi e di popoli. Fu durante un viaggio in America che egli scoprì la sua vena di scrittore. Infatti, tornato in Francia, egli pubblicò un libro con tre racconti intitolato Scene della vita negli Stati Uniti (1858): il favore con cui i lettori accolsero quei racconti fu tale che Assolant decise di lasciare l’insegnamento per dedicarsi allo scrivere. I suoi romanzi, dal brillante intreccio e dal sapido umorismo, divennero presto popolari. I più noti sono: La morte di Orlando, ovvero fantasia epica (1860), Marcomir, ovvero storia di uno studente (1861) e Franois Buchamor (1874). Quest’ultimo, uscito con il sottotitolo di « Racconti della vecchia Francia », fu considerato il suo libro migliore. Ma non vi è dubbio che il più fortunato rimane il racconto delle gesta leggendarie del capitano Corcoran, divenuto un personaggio fra i più noti della narrativa mondiale. Le ragioni della sua fortuna furono la sottile satira politica e il brio della vicenda. Nel titolo stesso è facile indovinare il tono umoristico del racconto: infatti le avventure narrate sono tanto « meravigliose » che è uno scherzo dirle « autentiche ». Corcoran, aiutato dalla sua inseparabile Luisa, fa impallidire le più rocambolesche avventure del Barone di Munchhausen; il suo interesse scientifico per la ricerca del manoscritto indiano, che lo spinge in oriente, non è altro che un pretesto per dispiegare in una regione esotica la sua fantasia conquistatrice, da novello Napoleone; infine la lotta coloniale degli inglesi gli offre il destro per sfogare il suo malumore contro i tradizionali nemici della Francia. Il libro non mancherà di piacere a tutti i giovani, ma piacerà di più agli adulti, i quali saranno maggiormente in grado di coglierne, sotto la trama dell’avventura, gli insegnamenti morali, spesso paradossali nella forma, ma profondamente umani e validi nel loro significato più autentico.
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